Snoezelen è una relazione particolare che si basa sulla sensorialità della persona.
Snoezelen, parola nata in Olanda all’inizio del 1970, è un neologismo derivante dalla contrazione di due termini: doezelen, ossia rilassamento e snuffelen, stimolazione.
Si tratta di un approccio alla persona, una modalità di entrare in relazione con l’altro attraverso momenti di rilassamento e/o di stimolazione.
Non si tratta né di un metodo, né di una terapia e ancora meno di una tecnica, ma piuttosto di una filosofia relazionale.
Lo Snoezelen è soprattutto un’esperienza personale, un vissuto interiore.
Snoezelen può essere un luogo, uno spazio atto a proporre stimolazioni dolci e varie con l’obiettivo di raggiungere Relax e Piacere dell’ospite attraverso la sensorialità.
Attraverso lo Snoezelen si “gioca” sulle stimolazioni proposte variando la intensità, forma e attivando così i diversi sensi della persona. Queste stimolazioni sensoriali possono servire anche per rieducare delle patologie comportamentali (autolesioni, comportamenti stereotipati, etc.).
La volontà non è di ridurre lo Snoezelen unicamente a del materiale o a delle stimolazioni ma di estenderlo alla dimensione relazionale, all’incontro di due esseri umani nel “qui e ora” arrivando ad un livello emozionale profondo, quello dei ricordi e delle sensazioni.
L’ambiente creato (i materiali e anche la relazione) permette un’apertura sensoriale che favorisce l’interiorizzazione.
1. L’ATMOSFERA ADEGUATA
Calorosa e rassicurante: sono importanti, ma non essenziali, materiali come luci, musica dolce…
2. LA POSSIBILITÀ DI SCELTA
L’ospite deve essere libero di andare dove vuole e l’accompagnatore deve seguirlo senza mai obbligarlo a scegliere un’attività piuttosto che un'altra. L’iniziativa deve venire il più possibile dalla persona.
3. LA POSSIBILITÀ PER CIASCUNO DI VIVERE SECONDO I PROPRI RITMI
L’ospite deve vivere le stimolazioni secondo il proprio ritmo e l’accompagnatore deve adattarsi.
4. LA GIUSTA DURATA DEI TEMPI
L’ideale è non avere degli orari da rispettare e osservare: sarà l’ospite a farci capire quando è ora di terminare la seduta, ad esempio se lo vediamo disinteressato, annoiato.
5. LA RIPETIZIONE
L’ospite abituato allo Snoezelen è sottoposto a delle stimolazioni che conosce già, ed è possibile che sia necessario presentare più volte le stesse stimolazioni prima che mostri dei segni: questo dipende dalla persona.
6. LA PRESENTAZIONE SELETTIVA DELLE STIMOLAZIONI
Le stimolazioni devono essere proposte successivamente, non bisogna sovraccaricare le attività. L’ospite deve potersi concentrare su ogni stimolazione senza essere disturbato da un’altra.
7. L’ATTITUDINE ADEGUATA
L’accompagnatore deve adottare un comportamento adeguato verso l’accompagnato. Deve possedere delle qualità personali, ascolto, attenzione, pazienza, dolcezza che gli consentono di adattarsi all’ospite e di entrare in contatto con lui.
8. L’ACCOMPAGNAMENTO ADEGUATO
L’accompagnatore deve seguire il ritmo dell’ospite e quest’ultimo deve vivere da solo le proprie esperienze.
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